giovedì, Novembre 7, 2024
Il Parco Paranoico

Flow Critical Lucidity, Thurston Moore

Mik Brigante Sanseverino Settembre 27, 2024 Dischi Nessun commento su Flow Critical Lucidity, Thurston Moore

L’ultimo lavoro di Thurston Moore è un lavoro collettivo, il risultato di diverse esperienze umane ed artistiche, sia a livello strumentale, che testuale. “Flow Critical Lucidity” è, infatti, un disco nel quale Thurston Moore dà spazio a diversi collaboratori, amici e non solo. Ciascuno ha la propria libertà espressiva, ma, alla fine, com’è giusto che sia, è Thurston ad indicare la direzione e a rendere omogenei i differenti contributi, ovvero le differente sfaccettature di una realtà che, altrimenti, rischierebbe di apparire troppo dispersiva e caotica.

L’obiettivo, invece, è quello di destreggiarsi tra le ombre della modernità, metterne in luce le disfunzioni, piegarle a proprio piacimento, servirsi di ciò che viene offerto dalla tecnologia, senza diventarne succube, senza farsi intrappolare in uno dei suoi infiniti loop maniacali, rischiando, di conseguenza, di subire un mesto processo di spersonalizzazione e di appiattimento. Il compito, piuttosto, è riuscire a spezzare questi circoli viziosi, a passare dall’uno all’altro, a costruire una nuova forma di blues oscuro e spigoloso, elettrico e stridente, ma, allo stesso tempo, profondamente ispirato e romantico.

Come se fosse la pioggia che cade su un mondo abbandonato, sulle sue macchine ormai inermi, sui suoi capannoni sventrati, sulle innumerevoli testimonianze e macerie di una società industriale che ha cessato, improvvisamente, di esistere, di progettare, di immaginare, di sognare, di creare e di produrre. Intanto “Hypnogram” brilla proprio al centro di questo opprimente inverno, eternamente presente, facendo sì che le sue trame ipnotiche e le sue atmosfere nostalgiche riescano a trovare un passaggio tra le nubi cupe e minacciose. Tutto, allora, assume un nuovo aspetto, la forma si fa sostanza, il rumore diventa melodia, il silenzio si trasforma in voce, una voce che è quella degli arpeggi delle chitarre, delle dissonanze elettroniche, delle parole che intessono una ballata per quest’epoca post-moderna, una ballata capace di essere oltre il tempo e lo spazio e produrre, come un magico ed enigmatico diapason, la nota alla quale si accorderanno tutti gli strumenti, tutte le persone che si sentono sole, tutte le persone che sono state sconfitte, tutte le persone sono state abbandonate, tutte le persone che sono state, ingiustamente, messe da parte.

Adesso basta, Thurston Moore sente il bisogno di dare vita a nuovi riferimenti emotivi, di aprire varchi insperati, di esplorare luoghi ignoti, liberandoci della paura e della diffidenza che, solitamente, proviamo verso tutto quello che non conosciamo. Nessuno resterà indietro, nessuno affogherà nel lago di “The Diver”, un lago le cui acque oscure rappresentano il peso delle nostre assurde manie, delle nostre pericolose paranoie, delle nostre morbose insicurezze.  

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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