giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Crumpled Canvas, Francesca Bono

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 1, 2024 Dischi Nessun commento su Crumpled Canvas, Francesca Bono

Paesaggi, volti, strade e soprattutto nomi che si ripetono, in un mare di accadimenti, di eventi, di fatti, di circostanze e di casualità che ci rammentano quanto siamo fragili, irrazionali, emotivamente instabili, sgualciti e spiegazzati, proprio come le tele affettive, sociali, lavorative, familiari, economiche, politiche o religiose, sulle quali scorrono le nostre giornate e prendono vita queste canzoni.

Giornate che, spesso, finiscono per essere divorate dalla paranoia, dalle ansie, dalla paura, dalla sfiducia, dalla diffidenza e da tutti quei sentimenti e quelle percezioni, oscure e negative, che Francesca Bono tenta di esorcizzare, con le sue liriche minimali e cadenti, fulgide stelle sonore che tagliano il nostro cupo ed oppressivo cielo esistenziale e che chiedono, tutte, l’esaudirsi di un unico desiderio, quello della normalità; della pace; della serenità; del ritorno a casa; del ritorno alle emozioni dalle quali abbiamo iniziato questa nostra itinerante avventura nel mondo; del ritorno a quella dimensione nella quale ci siamo sentiti amati e felici. Useremo qualsiasi mezzo per arrivarci, purché esso sia in grado di spezzare, finalmente, il loop circolare di colpe, di frasi taciute, di parole pronunciate con sciocca leggerezza, di voci, estranee, maniacali ed aliene, che si sovrappongono ai nostri esili pensieri, spingendoci, sempre più, verso un orizzonte che è fatto, solamente, di rammarico, di inadeguatezza e di dolorosa depressione.

Ma “Crumpled Canvas” è, allo stesso tempo, un cammino di tenacia e di consapevolezza, di accettazione e di rivolta; un percorso, musicale ed umano, intimo e cantautoriale, che si mostra, ai nostri sensi, nelle forme di un pop drammatico, intimo e suggestivo, intriso di passaggi folkeggianti e darkeggianti, nonché scandito da trame e sensibilità di matrice no-wave. Un viaggio, nello spazio e nel tempo, che libera i nostri ricordi, più puri, antichi ed ancestrali, i bambini che corrono, all’impazzata, per le strade di un mondo, di una città e di un paese sconosciuto e lo fanno senza alcuna paura, senza alcun odio, senza divisioni, senza guardare, con rabbia, disperazione e preoccupazione, a tutto quello che non capiscono o, semplicemente, non conoscono.

Francesca Bono dà voce alla salvezza, ce ne mostra il colore sonoro, con questo disco che rincuora ed accompagna, proprio come farebbero una madre, un fratello, un compagno o un amico, i quali prendono vita tra le vibrazioni, riflessive e fantastiche, di questi otto brani, mentre il cantato suadente si intreccia con le sonorità del piano e le onde elettroniche si dispiegano lungo una narrazione personale, una casa, una famiglia, un luogo e un’epoca che ci appartengono, ci liberano e ci proiettano verso un futuro che vorremmo essere più reale e meno illusorio, più concreto e meno virtuale, nonostante le crepe, nonostante le amarezze, nonostante tutte le giornate storte.     

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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