Un movimento in cinque parti che trae origine dai meandri del cosmo, laddove la luce è l’unico punto di contatto tra il tempo e lo spazio, tra il vuoto e la materia, tra Dio e gli esseri umani. Trame concepite dai sintetizzatori, macchine, come lo Strega, che lo stesso Cortini ha contribuito a progettare, permettendo loro di dare vita a paesaggi sconosciuti, a cieli di fuoco, ad oceani di idrocarburi, a montagne di diamante, a laghi senza fondo, che si susseguono, senza sosta, dinanzi ai nostri occhi increduli.
Siamo altrove, ma, allo stesso tempo, siamo proprio qui, sul nostro pianeta deturpato dall’odio, dalla frenesia, dalla prepotenza e da una eterna bramosia di ricchezze; siamo qui, impantanati in una morsa di terrore e di sconforto, dalla quale queste fantasiose narrazioni sintetiche ci consentono di evadere, risvegliando in noi la giusta dose di curiosità, quella fame di sapere e di conoscenza che il potere costituito ha messo a tacere e ha sepolto sotto una gigantesca mole di preconcetti, di insicurezze, di illusioni virtuali e di diffidenza.
L’elettronica sperimentale di Alessandro Cortini raggiunge, con i suoi sussurri e i suoi mormorii digitali, con le sue lente divagazioni lisergiche, con le sue oscillanti e suadenti atmosfere eteree ed immateriali, le profondità del nostro cuore, arrivando a toccare e far vibrare le corde della speranza, e rammentandoci, di conseguenza, che noi non abbiamo terminato il nostro viaggio, siamo ancora vivi e, quindi, possiamo ancora compiere quel salvifico slancio verso l’alto. E crescere, e conoscere, e cadere, e riprovare, perché questo è l’unico modo per costruire qualcosa, proprio come avviene con questi cinque brani, che sono stati concepiti e realizzati a partire dall’installazione audio immersiva creata per il Sónar Lisboa Festival del 2022.
Il synth Strega, intanto, costruisce i suoi chiaro-scuri dinamici, bisbiglia le sue magiche armonie, le solleva ed innalza verso la Luna, per poi riportarle, improvvisamente, indietro, nel nostro confortevole e rassicurante ambiente domestico, lasciandoci assaporare, per un momento, la purezza immacolata di Selene, la luminosa e fulgente compagnia di Eos, il bruciante e ritemprante tocco di Elio, nonché le invisibili e silenziose forze dell’universo, che diventano, finalmente, linee visibili, onde orchestrali e caleidoscopiche note, in grado di costruire i loro perfetti loop psichedelici proprio attorno a noi, alla nostra casa, alla nostra quotidianità, ai nostri pensieri, a tutto ciò che desideriamo fare e che, per paura o per comodità, preferiamo tralasciare e dimenticare. Ma adesso è giunto il momento di decidere, di scegliere, di crescere, di cambiare e di riprenderci il controllo di queste brevi, minuscole, ma preziose vite.
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