sabato, Dicembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Marta Salogni & Francesco Fonassi @ Robot Festival, Bologna [Chiesa S.Barbaziano] 11/10/24

Un set per umanità disperate e disperse nel grande mare dei bellicosi e sanguinari conflitti moderni; un set grazie al quale Marta Scalogni e Francesco Fonassi, mediante le loro suadenti trame elettroniche e l’utilizzo di macchine a nastro – memorie di un più romantico e, per certi versi, più puro, innocente e speranzoso passato – ci trasportano e ci accompagnano nel mondo situato al di là dello specchio, nella dimensione astrale dell'”‘Orafiore”, laddove  equilibrio e mutamento sono in perfetta armonia e sintonia tra loro.

Il tempo, intanto, si sgretola dinanzi ai nostri stessi occhi, mentre seguiamo lo scorrimento del nastro e, senza rendercene conto, superiamo, in maniera incosciente, il buio ossessivo che ci svuota, ci controlla, ci manipola e ci sovrasta, per riemergere, magicamente, in una vera e propria caleidoscopica tela sonora. Linee di colore che si sovrappongono e si separano in continuazione tra loro, finendo, apparentemente, catturate e trattenute dai loop sintetici, per poi divincolarsi improvvisamente e prendere una direzione del tutto inattesa, inaspettata, inimmaginabile e fortuita. Una direzione che potremmo definire destino, sorte, fato.

Anni, epoche, storie, leggende, volti e parole che sono penetrate e continuano a penetrare nelle pareti, negli spazi, negli angoli, nelle pietre e nelle atmosfere della Chiesa sconsacrata di San Barbaziano e che continuano ad esplodere nelle composizioni di Marta e Francesco, energia live che non è più racchiusa in un immobile e triste potenziale statico, ma che riverbera tutt’attorno a noi, in ogni rumore, in ogni eco, in ogni vibrazione, in ogni delay, in ogni distorsione, in ogni basso, lasciandoci, nel frattempo, in piacevole balia dei nostri stessi pensieri, delle nostre sensazioni, delle nostre percezioni e della nostra ritrovata libertà emotiva, ma senza perdere il contatto con la simmetria, la pace, l’equilibrio e il senso di amorevole proporzione insito nelle transizioni e nelle trasformazioni naturali.

La sfera sta crescendo, sta inglobando sempre più anime, sempre più fantasie, sempre più suoni, rendendoci, sul piano pratico e politico, sempre più consapevoli e più responsabili, più concreti e più decisi nel frantumare lo schema patriarcale di potere costituito. Uno schema che offre sempre meno sicurezza, sempre meno serenità, sempre meno gioia, mostrando, oramai, tutti i limiti e tutte le storture derivanti da una ferrea e arida visione bidimensionale della vita: giusto e ingiusto, bene e male, dentro o fuori, o sei un mio amico oppure sei un nemico, ed allora devi essere, necessariamente, contrastato, combattuto, cancellato.         

Marta Salogni racchiude nella sua musica l’essenza di questa edizione numero 15 del Robot Festival: sono animati dal medesimo fuoco; un fuoco che la sua esibizione recepisce ed amplifica, nella felice e appagante percezione di vivere un momento unico, un momento che ci permette di vedere ed ascoltare oltre ogni passato e oltre ogni futuro, ribellandoci ad ogni palude di normalità, ad ogni stanza chiusa, ad ogni confine artificiale, ad ogni sterile definizione verbale e creando, contemporaneamente, un ponte ed un passaggio sonoro con quelle che sono altre appassionati esibizioni al quale il festival bolognese ci ha permesso di assistere. Anime diverse accomunate dall’obiettivo di sconvolgere e superare quel vuoto le cui spine affondano nei nostri cuori, rendendoli, purtroppo, sempre più ingrati, sempre più ignoranti e sempre più insensibili.

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.