giovedì, Novembre 21, 2024
Il Parco Paranoico

Parthenope, Paolo Sorrentino [film]

Mik Brigante Sanseverino Ottobre 29, 2024 Video Nessun commento su Parthenope, Paolo Sorrentino [film]

Quando diventiamo adulti? Quando termina la fase dell’incoscienza giovanile? La parola “diventare” è strettamente connessa ai cambiamenti e alle trasformazioni, che non sono legate solamente agli aspetti fisici o alle convenzioni sociali, ma che richiedono anche qualcosa di più profondo e, spesso, purtroppo, di più doloroso. Consapevolezza, probabilmente è questa una discriminante fondamentale: una perdita improvvisa, un atroce senso di vuoto o la separazione inattesa da una persona cara, magari appartenente al proprio nucleo affettivo o familiare, ci rendono consapevoli della fragilità e della temporaneità di noi esseri umani. Non siamo eterni e il tempo a nostra disposizione non è illimitato; di conseguenza, non possiamo ragionare a risorse infinite, come se le nostre energie psico-fisiche o i nostri anni fossero tali, non ce lo possiamo permettere e, dunque, dobbiamo essere in grado di fare delle scelte e, ovviamente, delle rinunce. 

Parthenope è anche la storia di una metamorfosi, che, come tutte le metamorfosi, comporta delle perdite; perdite che, però, restano tatuate, per sempre, dentro di noi e che determinano, nel bene e nel male, il nostro futuro e tutte quelle differenziazioni che ci rendono, alla fine, unici. Parthenope è anche la ricerca di una risposta che non esiste; nessuno può fornircela, perché ognuno la “vede” in base a quelle che sono le sue esperienze personali e le sue sensibilità; ma il solo fatto di essere riusciti a giungere ad uno stato emotivo nel quale possiamo affermare di “vedere”, davvero, il mondo che abbiamo attorno può essere ritenuto un importante e significativo traguardo. Parthenope è anche la liberazione da schemi e da modelli sociali predeterminati, che vogliono ricondurre ogni nostra possibilità ad un ferreo, urgente e ossessivo binomio giusto-sbagliato e costringerci a ripercorrere gli stessi passi dei nostri genitori, ad essere padri e madri, mariti e mogli, ad avere figli e figlie, come se l’unico modo per essere generativi fosse, necessariamente e unicamente, questo. 

Pensano di piegarci con le loro regole e con i loro compromessi, con i loro miracoli e con le loro bugie, ma le porte che ci mostrano, quelle che, secondo loro, ci riveleranno chissà quali delizie, quali beatitudini e quali paradisi, in realtà, sono finte. Fortunatamente, infatti, non esistono paradisi, anche perché sarebbero solamente dei luoghi che ci riempierebbero di tristezza, di scontento e di insoddisfazione; dei luoghi troppo pieni di sé; dei luoghi eternamente immobili nella loro sorda e arida auto-celebrazione, dai quali le persone vere, quelle che, appunto, riescono a “vedere” la bellezza della diversità, della malattia o della vecchiaia, tenterebbero, alla fine, di fuggire. Parthenope, dunque, è un paradiso che non esiste, impegnata, da secoli, ad ammaliare e a disfare, ad ingegnarsi e a santificarsi, a sciogliersi, a fingere e a peccare, pronta, se fosse necessario, a incriminare gli altri per le sue colpe e per le sue mancanze, dannatamente svogliata, dannatamente sola, dannatamente frivola, dannatamente superba, dannatamente romantica.

Parthenope è la figlia amata del mare; un mare che, però, non è tenero e benevolo con tutti i suoi figli e le sue figlie. Anzi, il più delle volte, esso appare remoto, lontano, sprezzante ed irritabile; un mare che schernisce e svilisce i più poveri, i più deboli, gli ultimi, i nuovi e i vecchi migranti, i figli malsani di una società bellicosa che ha continuamente bisogno, per sopravvivere e per prosperare, di pegni da pagare, di promesse da contravvenire e, soprattutto, di anni da stritolare tra i suoi ingranaggi concorrenziali, liberisti e conflittuali.    

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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