Alexander Hacke e Danielle de Picciotto pubblicano dodici brani, registrati, dal vivo, nella affascinante cornice napoletana dell’Auditorium Novecento, un intreccio di sonorità elettroniche, spaziali e noise-rock, nonché di ricerca sperimentale e di riverberi psichedelici, in quello che è uno degli studi di registrazione più antichi d’Europa e che, oggi, è anche un luogo magico di raccolta e contaminazione di idee, di emozioni e, ovviamente, di musiche innovative.
Siamo avvolti da suggestioni e visioni senza tempo, sospesi tra un antico e leggendario passato e le visioni futuriste create dal duo hackedepicciotto, incontriamo e dialoghiamo con creature immaginarie e misteriose, come, appunto, la sirena Parthenope, la quale ci rammenta che, tutti noi, siamo parte di un viaggio eterno, la nostra dimora è, infatti, l’intero universo e, di conseguenza, non possono esistere i muri, le barriere o gli astratti confini politici con i quali tentiamo, inultilmente, di limitare, controllare ed intrappolare le persone. Essi sono destinati a crollare e scomparire.
L’essenza di questo live, dunque, è quella della metamorfosi e della trasformazione; trame armoniche e lisergiche, aperture cinematiche e drone-music espansiva, mutevole ed introspettiva creano un flusso di percezioni unico, che si immerge, senza alcun timore, senza alcun turbamento, nei meandri più oscuri e misteriosi delle nostre stesse anime, perché è forte la consapevolezza che, oltre il buio più denso, oltre le nostre assurde ansie e tutte le frustrazioni quotidiane delle nostre esistenze materialiste, c’è un orizzonte fatto di luce, di pace e di speranza. Una dimensione nella quale siamo, allo stesso tempo, la terra ed il cielo, il mare ed il fuoco, il seme e la pianta, la pietra e la montagna; si tratta di una dimensione nomade nella quale ogni anima può, finalmente, sentirsi a casa propria, mentre le divagazioni di Alexander e Danielle si spingono in un territorio sonoro liquido, avanguardista e d’ispirazione jazzistica, dando vita ad una fiaba reale, ad un sogno ad occhi aperti, ad una interessante e costruttiva commistione di epoche e di geografie diverse, di idiomi e di culture, di eroi e di narrazioni, di singole individualità la cui congiunzione è molto più grande della somma delle singole parti.
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