Un album epico e suggestivo, nel quale rock gotico e alternative-metal danno consistenza sonora reale ad una dimensione ambient oscura, astratta, penetrante, maestosa e ipnotica; un luogo immaginifico che, però, non implica e determina, assolutamente, il nostro smarrimento, la nostra disintegrazione, la nostra drammatica fine o la nostra estrema dipartita, anzi esso ci apre il prezioso varco verso una suggestiva e promettente esistenza futura, mai noiosa, mai rinunciataria, mai remissiva e mai passiva.
Improvvisi bagliori cinematografici, occulte divagazioni psichedeliche e morbide aperture melodiche di matrice darkwave ci esortano a non rinunciare a nessuna battaglia, perché dei lupi e delle loro atrocità mondane, della loro natura famelica e della loro incapacità ad uscire dal ristretto ed elitario branco che li ha generati, noi, in fondo, sappiamo già tutto, perché tutto è già stato scritto e suonato, tutto è già stato narrato e ascoltato.
Adesso dobbiamo solamente imparare a distaccarci dalla comodità, dalla semplicità e dalla convenienza delle loro menzogne, mentre, nel frattempo, i Crippled Black Phoenix scioglieranno, a furia di incisive ed energiche progressioni ed architetture metalliche, le nostre catene mentali, quelle che ci obbligano a confidare, in ogni epoca e in qualsiasi luogo, sempre negli stessi proclami, nei medesimi motti pubblicitari e nelle identiche frasi fatte, le quali non fanno altro che avvelenare le nostre sorgenti emotive e sensoriali.
Brevi e melodiosi interludi, nonché passaggi più vibranti ed appassionati, si alternano a lunghe disgressioni lisergiche, meditative e introspettive, che conducono le sonorità dell’album verso i fantasiosi, kafkiani e visionari meandri del progressive-rock, nei quali i riff di chitarra, le cupe e romantiche aperture ambient e le linee armoniche dei sintetizzatori tracciano un sentiero che, idealmente, congiunge il passato più remoto ad un futuro misterioso, ignoto e trepidante.
Un futuro nel quale ciascun ascoltatore proietta i propri ricordi e le proprie esperienze, il proprio rammarico e i propri turbamenti, intanto che il livello febbrile, magmatico e irrequieto del disco cresce, la materia stellare si concentra in un unico punto, densità e pressione aumentano a dismisura e un magnifico, incommensurabile ed incandescente big-bang sonoro travolge i dolori e le delusioni, le mancanze e i torti, innestando, in ciascuno di noi, il coraggio, la fiducia e la speranza necessarie a respingere qualsiasi assalto notturno, qualsiasi aggressione criminale, qualsiasi immotivata incursione dei lupi e dei loro gregari, dei loro accoliti, dei loro cortigiani e dei loro leccapiedi. Nessun ululato sinistro, nessuna rabbiosa minaccia, nessun ostile lamento sovrasterà ancora la nostra voce.
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