PJ Harvey e Tim Phillips uniscono le loro forze per la colonna sonora della seconda stagione di Bad Sisters, nella quale spicca la cover di “Love Will Tear Us Apart”. Una interpretazione vitale, dinamica e briosa di PJ Harvey che provoca e stuzzica Algos, il figlio della Discordia, opponendo al suo gelido e cupo velo di dolorosa e lugubre tristezza, una interpretazione e delle ritmiche che sono, invece, esuberanti, impulsive e vivaci. Una lettura sonora che è, certamente, consapevole della morsa letale di opprimenti routine, di irrazionali paure e folli ambizioni, che intossica le nostre esistenze, ma che è, allo stesso tempo, desiderosa di individuare e percorrere una strada che significhi, finalmente, rinnovamento, trasformazione, passaggio e, quindi, rinascita.
Una strada che inizi laddove tutto si è perso e si è frantumato, una strada che sia in grado di mettere da parte i vecchi e i nuovi risentimenti, facendo sì che questa versione del brano dei Joy Division si spinga verso diverse prospettive esistenziali, nonché verso una dimensione alternativa di stimoli, di percezioni e di immagini che siano caratterizzate da una interpretazione più calorosa, più luminosa, più fantasiosa e più visionaria della nostra ombrosa realtà.
Ciò è anche naturale, visto lo stretto connubio con una serie TV, cioè con quello che è un prodotto di intrattenimento ed evasione fantastica, ma non significa affatto che Tim e Polly Jean si vogliano, deliberamente, perdere in quello che è soltanto un sogno ad occhi aperti, una ovvia finzione e una ricostruzione artificiale della verità, perché l’obiettivo è quello di recuperare tutti i pezzi e di impedire alla paranoia, all’egoismo e all’insicurezza di ridurre, nuovamente, a brandelli tutto ciò che di buono, di veritiero e di puro siamo riusciti, assieme, a costruire e a provare.
PJ Harvey si riappropria, quindi, delle stupefacenti e toccanti melodie di Ian Curtis, superando il senso di smarrimento, la definitiva ammissione di una sconfitta e qualsiasi cielo plumbeo e costruendo quello che è il suo fondamentale, innovativo e resiliente seme di speranza, quello che ha trasformato questa canzone e le ha donato nuove tonalità, nuove cognizioni e nuovi orizzonti, liberi, finalmente, dalle nubi e dalla disperazione.
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