mercoledì, Dicembre 18, 2024
Il Parco Paranoico

City Lights, The Waeve

Mik Brigante Sanseverino Dicembre 6, 2024 Dischi Nessun commento su City Lights, The Waeve

Un raggio glamour, carico di fiducia e di speranza, inviato verso i meandri oscuri e misteriosi del cosmo, alla ricerca di abbaglianti stelle new-wave e di remote, romantiche, suadenti ed affascinanti lune pop. “City Lights” è il nostro estremo tentativo di risollevarsi dallo squallore competitivo della vita moderna, dai suoi eccessivi coinvolgimenti social, dal suo profondo grigiore, dalle sue frenetiche ed irrazionali estetiche di consumo forzato, le quali suonano, sempre più, come un esercizio morboso, una serie di omologanti slogan mediatici privi di qualsiasi barlume di creatività, di partecipazione, di coraggio e di passione.

Stretti, in maniera accattivante, tra una dimensione intimista e lo-fi ed una, invece, più radiofonica e bowiana, i Waeve lanciano il loro morbido synth-pop oltre le ferree regole dello show-business, oscillando tra le malinconiche atmosfere del brit-pop più cupo e crepuscolare e le morbide melodie vocali di Rose Dougall, convinti che non esistano equilibri predeterminati, stati emotivi obbligatori e percezioni che sono andate, ormai, perdute per sempre e che non possiamo più rivivere e riassaporare. Le notti, nelle quali il duo si incammina, sono notti acide e nevrotiche, notti di anime perdute, notti di sentimenti che tornano a pulsare con forza e vigore, incuranti di tutto il tempo che è trascorso, delle stagioni che si sono succedute, di tutto il tempo che abbiamo sprecato per combatterci e per costruirci le nostre inutili, vane e opprimenti ragioni. 

Ragioni che, adesso, mentre le sonorità eterogenee del disco assumono la consistenza di un viaggio caleidoscopico e cinematico, si sciolgono, come neve al sole, riavvolgendo la pellicola e riportandola al fotogramma iniziale, finalmente liberi da qualsiasi angoscia e da qualsiasi promessa. Un’unica incalzante visione nella quale le chitarre e il sassofono, i passaggi di matrice indie-folk e le divagazioni sintetiche, il cielo e la terra, si mescolano tra loro, in maniera eclettica ed imprevedibile, consumando a pieno, senza perdersi in inutili rimorsi e sciocche preoccupazioni materiali, ogni singolo istante, ogni singolo incontro, ogni singola battuta, ogni singola notte vissuta assieme. 

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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