Ignoto e sconosciuto, ma desideroso di diffondere il proprio messaggio sonoro, è così che il progetto The Crying Nudes vuole presentarsi al mondo. Avvolto in un mantello oscuro e misterioso di trame indie-rock accattivanti e melodiche, che sciolgono i nodi che impediscono ai nostri pensieri di librarsi in volo, mentre le armonie vocali e le parole, una dopo l’altra, riportano in vita delle menti che per tanto, troppo tempo sono state congestionate e brutalizzate, costrette a muoversi, in un unico senso, lungo i binari rigidi di un’esistenza nella quale era già stato tutto stabilito, era già stato tutto calcolato, era già stato tutto valutato.
E, invece, queste canzoni, evocano una vicinanza diversa, nonché la possibilità di non avere più schemi, è come se fossimo immersi nel mare e potessimo scegliere, liberamente, qualsiasi direzione, anche quella che ci conduce verso le sue profondità più segrete. Intanto, nonostante il disco sia breve, i diversi brani ci permettono di spostarci su scenari diversi: il cielo, l’acqua e anche la città, una New York affollata di volti e di cuori, ma anche di ombre e di fantasmi che chiedono solamente di essere riconosciuti, di essere ricordati, di essere salvati dal peso doloroso del silenzio e dell’indifferenza.
Gli ascoltatori, dunque, possono apprezzare le differenti chiavi di lettura, possono perdersi tra le stelle, vagare per le strade caotiche della città, lasciarsi trasportare dalle amorevoli onde del mare o seguire l’eco di un suono familiare e distante, malinconico e remoto, che ci richiama nel passato e, contemporaneamente, ci spinge a scrutare tra le nebbie del nostro imminente futuro, rammentandoci, che qualsiasi sia la destinazione, qualsiasi siano le nostre scelte, è fondamentale non rimanere soli, questo, in fondo, è l’unico, vero potere che ci permetterà di sconfiggere il senso di vuoto, dando anche maggiore coesione e maggiore incisività a tutto quello che facciamo per noi stessi e per gli altri.
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