mercoledì, Gennaio 8, 2025
Il Parco Paranoico

Grendizer U, il nuovo anime

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 7, 2025 Video Nessun commento su Grendizer U, il nuovo anime

Grendizer, o Goldrake, com’è più noto in Italia, non è solamente un robot. Per i fleediani, infatti, il popolo che lo custodiva sul proprio pianeta, esso assumeva il ruolo mitologico di protettore e di guardiano della pace.

Grendizer è un anime rivolto, continuamente, al cielo, alle immensità del cosmo e alle innumerevoli risposte che esso cela e custodisce; questo cielo, però, non è plumbeo e ossessivo, come quello del Great Mazinger, ma apre alla consapevolezza dei diversi popoli che vivono nell’universo. I terrestri, divisi ancora in piccole e bellicose nazioni, in perenne competizione tra loro, ne ignoravano completamente l’esistenza, mentre, invece, erano e continuano ad essere del tutto succubi ed esperti rispetto quelli che sono i veri nemici della vita, ovvero quei sentimenti prevaricatori, iniqui e violenti, rappresentati dal dispotico e tirannico impero veghiano, che spingono, quotidianamente, gli esseri umani a voler controllare, manipolare e sfruttare i propri simili. 

La tracotanza di Vega contro Fleed, fa sì che Actarus / Duke Fleed sia, in pratica, un vero e proprio orfano di mondo e viva questa sua condizione, a differenza di altri personaggi di Go Nagai, più impetuosi e irruenti, in maniera meditativa, introspettiva e malinconica. Egli è un sopravvissuto, un esule e un rifugiato alla ricerca della pace perduta, un uomo che ha assistito alla distruzione del suo pianeta natale e che mostra, con forza e convinzione, il suo amore per il nuovo mondo che lo ospita, per la natura e per tutte le creature che ne fanno parte.

E’ noto, infatti, che molti degli anime giapponesi degli anni Settanta riflettevano, in fondo, il desiderio, da parte degli autori e del popolo giapponese, di rielaborare il terribile dramma della II Guerra Mondiale e delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, rispondendo, già a partire con Mazinger Z, nel 1972, al Male, con una rinnovata fiducia sia nei confronti dei giovani, così briosi e esuberanti, sia nell’idea di una tecnologia della positività e del benessere.

I primi antagonisti richiamano proprio il II conflitto mondiale, è evidente, ad esempio, come il Doctor Hell o il conte Blocken abbiano, chiaramente, dei tratti distintivi nazisti. Riferimenti alla guerra che sono evidenti anche nei giovani eroi, molti dei quali sono, appunto, orfani; orfani di guerra che, come, ad esempio, accade in Daltanious si muovono in un ambiente distrutto, tra le rovine e le macerie del recente passato, mentre il proprio paese, ferito e sfregiato, viene occupato dalle truppe nemiche.

Questi anime esprimono, dunque, il fallimento delle ideologie militariste, non solo quelle del militarismo imperiale nipponico del Novecento, ma di tutti i militarismi – compresi quelli del dopoguerra e quelli attuali – e cercano di riempire il vuoto della susseguente disillusione con queste storie, avvincenti e fantastiche, di rivalsa e di orfani di mondo trasformati in eroi. Storie che esprimo anche la sana e costruttiva reazione del popolo giapponese, proprio grazie a quella tecnologia, considerata, negli anni del feroce e reazionario militarismo imperialista, come una esclusiva e vile attività occidentale, ma che, invece, nel dopoguerra, consentirà al Giappone di competere e, spesso, di primeggiare sia sui sovietici, che sugli americani.

E, contemporaneamente, lo scempio delle due atomiche, le conseguenti immagini di morte e di distruzione, faranno sì che questa tecnologia, a partire dal Japanium, scoperto dal professor Kabuto, sia puntualmente messa, senza distinzioni di parte, di etnia o di religione, al servizio della difesa di tutto il genere umano, nonché della natura e della bellezza del Creato, in quanto il nostro famelico e spietato passato è un abisso nel quale rischiamo, continuamente, di cadere. E, purtroppo, come avviene anche in questi giorni, ci ricadiamo eccome.

Fatte queste doverose premesse, ciò che è andato in onda sugli schermi di Rai 2 è qualcosa di assolutamente mediocre e, soprattutto, senza alcuna passione. Questo progetto nasce su iniziativa della saudita Manga Production (non è un caso che Goldrake arrivi proprio nel deserto arabico!), coinvolge, senza alcun dubbio, ottimi ed esperti designer, provenienti da Neon Genesis Evangelion e da Gundam, ma ha poco e nulla da trasmettere a livello di impegno e di idee. Duke Fleed e Goldrake forniscono, ovviamente, data la loro vicenda, un collegamento diretto ed esplicito con le tematiche della guerra, degli orfani e dei rifugiati che essa produce, ma si è, invece, preferito guardare altrove, lasciandosi trasportare da derive infantili e superficiali, edulcorate e sdolcinate, che non hanno nulla a che vedere con il mito del passato; gli autori di questo anime non hanno voluto scrutare, come hanno fanno e continueranno, per sempre, a fare Mazinger Z, Great Mazinger, Grendizer e tutti gli altri super-robot, nel baratro bestiale della malvagità, della crudeltà e della follia umana. Questo è il motivo per il quale le avventure di Actarus, di Hiroshi o di Tetsuya sono parte della nostra storia, mentre questo anime sarà, rapidamente, dimenticato.

Vega, nascosto sulla faccia scura della Luna, rappresenta, infatti, tutto quello che, celato dentro di noi, non vogliamo ammettere, fingiamo di non vedere, tolleriamo e lasciamo che avveleni i nostri sentimenti, le nostre idee, i nostri stati d’animo e i nostri rapporti. 

Like this Article? Share it!

About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

Comments are closed.