Quando le nostre ansie e le nostre angosce raggiungono il punto critico di rottura e, di conseguenza, esplodono, ciò che possiamo ascoltare è esattamente questo: undici brani di furioso e incandescente rock ‘n’ roll.
Sonorità che, senza alcun dubbio, abbiamo già assaporato e ascoltato in passato, ma che il duo inglese rinvigorisce, potenzia, esalta e soprattutto rivitalizza, facendo sì che quel cupo malessere che aveva dato inizio a tutto, al processo di auto-commiserazione e auto-distruzione, adesso, si trasformi in un cuore che batte all’impazzata, in una mente che trasmette, in continuazione, pensieri ed idee positive, in un’anima in grado di mostrare, finalmente, la sua indole più veritiera, più passionale, più distorta, più rumorosa, più gioiosa, più energica e più punkeggiante.
Un punk-rock che se ne sbatte delle prediche, delle lamentele, delle finzioni, delle accuse, delle manipolazioni, del gioco dei sussurri e di tutto ciò che chiamiamo, erroneamente, “amore”, andando a cercare e ad esaltare quello che è l’unico, concreto, vero ed essenziale amore. Un amore che sia sinonimo di libertà di scegliere il proprio stile di vita; un amore che non ometta e non nasconda; un amore che non prevarichi; un amore che non renda tossiche le nostre giornate; un amore che riduca, con decisione, a brandelli tutti quei sorrisini, quei discorsi e quelle attenzioni che, in realtà, non sono altro che una forma, ancora più subdola e pericolosa, di egoismo, di violenza e di misoginia.
Ma le Lambrini Girls non debbono spiegare più nulla, non ne hanno più bisogno, perché è sufficiente sintonizzarsi sulle loro corde emotive e musicali; è sufficiente lasciarsi scuotere, travolgere e trasportare dalle loro canzoni. Canzoni che partono da ciò che abbiamo dentro; canzoni che germogliano dalle nostre esperienze negative; canzoni che affondano le loro radici nel rock ‘n’ roll più sporco, veloce e graffiante, il rock delle origini; canzoni che trovano la loro naturale valvola di sfogo nelle brucianti atmosfere, soprattutto dal vivo, di un irriverente e furente concerto punk. Punk-rock che ispira e che si lascia ispirare, senza alcuna paura, senza alcun preconcetto, e che, abbandonata la rabbia gratuita, abbandonate le gabbie dorate di vergogna e frustrazione, suona, in quest’album, come l’opportunità che chiunque di noi ha il diritto e il dovere di cogliere, perché a nessuno, ovunque si trovi, anche nei luoghi più remoti e sfortunati, deve essere negata la naturale possibilità di brillare, qualsiasi siano le sue convinzioni, i suoi gusti o i suoi orientamenti.
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