sabato, Gennaio 11, 2025
Il Parco Paranoico

Perverts, Ethel Cain

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 11, 2025 Dischi Nessun commento su Perverts, Ethel Cain

Una forza di gravità morbosa, quella che emana da “Perverts”; siamo, infatti, attratti e affascinati dalle sue divagazioni introspettive, rumoristiche e post-industriali, ma, allo stesso tempo, ci sentiamo a disagio, perché è come se fissassimo, tutti assieme, una nudità disturbante, contorta e malata.

Sprofondiamo, infatti, nei suoni e nelle vibranti emozioni di un’anima violata, che ci rammenta quelle che sono le nostre fragilità, le nostre omissioni e tutte le nostre piccole e grandi menzogne, ovvero quel corposo substrato di falsità sociali, etiche, filosofiche, politiche e religiose che Ethel Cain aveva già, maestosamente, affrontato nel suo album precedente.

Nel nuovo disco, invece, il suo sguardo si allarga, il sogno americano è, ormai, per sempre, alle nostre spalle; le rabbiose visioni trumpiane e le assurde perversioni muskiane sono alle porte e, dunque, questa musica si muove, necessariamente, verso le estranianti, assuefacenti e fameliche dimensioni del buio. Buio che assume la consistenza di sonorità elettroniche torbide; di vibrazioni ambient spiazzanti, distorcenti e robotiche; di un cielo tossico, basso ed opprimente; di paesaggi grigi, lugubri e spettrali; di trame oniriche, sintetiche e vacillanti. Trame che hanno la capacità di adattarsi al male, di attrarre e di comprendere qualsiasi colpa, qualsiasi peccato, qualsiasi mancanza, qualsiasi crimine, senza chiedere spiegazioni e, soprattutto, senza cedere alla spirale delle regole e dei giudizi .

Intanto frammenti di remote e suadenti melodie, nonché preziose armonie, accompagnate da un canto dolce e malinconico, si mescolano ai nostri dubbiosi scricchiolii interiori, ai caotici e disordinati rumori esterni, a voci, rumori e frasi spezzate che sembrano danzare, confondersi e attorcigliarsi su un palcoscenico scivoloso di sesso e di violenza, di dolore e di morte, sul quale l’amore è una porta sbarrata sulla quale vanno a sbattere i nostri sentimenti, i nostri giorni, le nostre aspirazioni, finché il diavolo – il diavolo che ci auguriamo di scovare, il diavolo che evochiamo di continuo, il diavolo che desideriamo ardentemente – non la aprirà e ci renderà, finalmente, liberi. Liberi da ogni maledizione e, soprattutto, da ogni benedizione.         

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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