martedì, Gennaio 21, 2025
Il Parco Paranoico

Amour Automatique, Francobeat

Mik Brigante Sanseverino Gennaio 15, 2025 Dischi Nessun commento su Amour Automatique, Francobeat

Esprimere quello che abbiamo attorno a noi, sia la stupefacente bellezza della natura, sia il profondo disagio che le nostre coscienze provano, a volte, dinanzi a tutte le contraddizioni e tutte le ingiustizie della società e del mondo – il mondo che, anche noi, con i nostri comodi silenzi e con i nostri colpevoli assensi, abbiamo contribuito a costruire – potrebbe apparire scontato, ma, in realtà, i sentimenti, le riflessioni e le sensazioni suscitate dal visibile, dal reale e dal concreto vengono, spesso, alterate e avvelenate da quelle che sono le regole e le barriere, le paure e le preoccupazioni, le ansie e le angosce, i limiti ed i muri che, oggi, più che nel passato, un mostro fatto di tecnologia, di apparenza e di controllo utilizza per annichilire e sottomettere il nostro spirito critico.

Francobeat reagisce a questa dimensione avvilente, menzognera, distopica ed auto-assolutoria con le sue provocazioni sonore, con le sue implacabili e scomode riflessioni, con le sue parole e le sue frasi che bruciano di sfrontata verità, di pianeti fecondi, di insolente passione, di notti fumose e di facili sbronze.

Ballate siderali e sfacciate, imprudenti e accaldate, che non vogliono essere né gentili, né giuste, né rispettose, ma che, invece, continuano, imperterrite ed asimmetriche, a scalciare e dimenarsi, incuranti di quello sciocco e opprimente substrato di teorie e di convinzioni politicamente corrette che rendono questo pianeta un luogo dannatamente piatto, noioso, scialbo ed insignificante, obbligandoci, per non essere esclusi e marginalizzati, a guardare le cose, i fatti e gli eventi dalla medesima posizione e proiettandoci tutti, di conseguenza, verso in una dimensione di finto benessere, di minacciosa democrazia, di pace fasulla, di superficiale serenità e di pericolosa violenza.

“Amour Automatique” se ne fotte, dunque, di usare le parole e le espressioni ritenute corrette, quelle più sterili, quelle più innocue, quelle più geometriche, quelle meno alcoliche, quelle che debbono essere, necessariamente, svuotate da qualsiasi forma di fisicità, da qualsiasi impulso, da qualsiasi istinto. Questo disco, nei suoi dieci brani, con le sue divagazioni in bilico tra beat elettronici, pop spigoloso, brividi sessuali, lacerante dolore, luci soffuse, conti sbagliati, lingue taglienti, rate da saldare, anni sprecati, sangue amaro, cantautorato e spoken-word, intende ritrovare e recuperare le nostre singolarità, i nostri sogni, i nostri incubi, tutto quello che ci fa urlare, ridere, godere ed incazzare, tutto il sudore, tutto l’amore, tutte le lacrime, tutti gli orgasmi, tutti i disegni, tutti i torti, tutti i rischi, tutti gli errori con i quali ci siamo eccitati e che ci hanno fatto sentire vivi, veri e partecipi.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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