venerdì, Gennaio 31, 2025
Il Parco Paranoico

P.P.P. Profezia è Predire il Presente, Massimo Zamboni

Pier Paolo Pasolini ha saputo predire, in maniera brillante e stupefacente, ciò che sarebbe avvenuto a questo paese, al mondo intero, alla nostra società. E questo disco di Massimo Zamboni, che si connette alla sua poetica e al suo pensiero, alla sua anima e alle sue inquietudini, alle sue fragilità e alla sua immensa umanità, va, ovviamente, aldilà della dimensione puramente musicale, dando vita a un viaggio parallelo, molteplice e poliedrico, su traiettorie intimamente intrecciate tra loro: quella sonora, quella letteraria, quella storica, quella sentimentale, quella politica, quella più realistica e concreta e, infine, quella più stravagante e utopistica.

Perché Pasolini, già alle soglie degli anni Sessanta, con la raccolta “La religione del mio tempo” aveva saputo intercettare e comprendere le forze invisibili di una società insoddisfatta, oppressa e in fermento, una società alla quale egli offriva il proprio impegno civile, la propria passione laica, la propria visione di futuro e, soprattutto, la propria preziosa e insaziabile fame di vita, di vita vera, di vita reale, di vita vissuta, di vita che resta testimoniata nelle sue opere, nei diversi registri espressivi utilizzati, nelle sconvolgenti visioni profetiche, nelle molteplici e accattivanti immagini, nei passaggi più metafisici e spirituali e in quelli più polemici e mondani. 

Un percorso ammaliante e, allo stesso tempo, doloroso, perché la musica, in bilico tra cantautorato, ballate folkeggianti, spoken-word, world music e tradizione popolare, deve immergersi e attraversare un paese che, allora, come adesso, è un corpo alla deriva, un corpo arrabbiato e confuso, morboso e lacerato, stordito e distratto, incapace di liberarsi dai suoi famelici e dispotici padroni, nonché da quei fantasmi di provincialismo, superficialità, autoritarismo, ignoranza ed arroganza che Zamboni affronta in queste tredici canzoni, lasciandosi trasportare dal suono delle nostre radici primordiali, dei nostri antichi miti, delle nostre leggende e della nostra memoria, da quella musica, di impegno e di protesta, che assorbe ed incorpora, nelle sue trame appassionanti e liberatorie, anarchiche e viscerali, la voce e la poesia dei più poveri, di quelli che, perennemente, vengono sconfitti, marginalizzati, traditi ed umiliati, quei cani sciolti e insicuri ai quali i vecchi e i nuovi padroni, più tecnologici, più sorridenti e, apparentemente, più rassicuranti, gettano il solito osso di menzogne, di terrore, di paure, di angosce e di debolezze da rosicchiare.

E così queste strofe guerriere di Massimo Zamboni ci esortano a non abbandonarci al destino più nero e ostile, ma a rimanere, collettivamente, consapevoli del tramonto di fuoco che ci attende, quello nelle quali le ombre si allungano, si fanno più ostili e taglienti, aprendo le porte al gelo dell’abbandono, alle tempeste della solitudine e ad un vuoto che si fa sempre più affamato e più penetrante, mentre un suono invasivo, lugubre e funesto ossessiona, violenta e rapisce le nostre menti e i nostri cuori, spingendoci a varcare la linea insanguinata dell’odio e della distruzione, quella linea infame che, già troppe volte, abbiamo oltrepassato nel lontano e nel recente passato, quella linea infame che, ancora oggi, valichiamo in tanti luoghi del mondo, ad incominciare dalla martoriata e brutalizzata Gaza, quella linea infame che offende e disprezza la vita, ma, senza amore per la vita, noi non andremo mai avanti e saremo, tutti, destinati a sprofondare in acque morte, in oscure galere, in abiette prigioni domestiche.   

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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