martedì, Febbraio 11, 2025
Il Parco Paranoico

Windmill Lane Recording Studios @ Dublin 7/2/25

Arrangiamenti, atteggiamento e suoni che fanno esplodere il cuore.

Ci sono luoghi magici, vere e proprie officine della fantasia nelle quali tutto questo diventa reale. E una di esse, posta sulla strada che conduce al mare universale dei sogni e delle passioni – il mare che bagna ogni essere umano, in qualsiasi spazio geografico e in qualsiasi epoca cronologica – è, senza alcun dubbio, lo studio di registrazione Windmill Lane in quel di Dublino, in Irlanda.

Qui sono nate delle canzoni leggendarie che – è quello che abbiamo provato di persona nella nostra visita – puoi, ancora, sentire sospese nell’aria, adagiate negli angoli nascosti o scritte, vivacemente, sui muri dell’edificio, proprio come le frasi lasciate dai tanti appassionati, tutisti o curiosi che hanno visitato questo posto. Nomi diversi, nomi provenienti da località diverse, nomi che appartengono a narrazioni, culture, idiomi e tradizioni diverse, ma che sono tutti accomunati dall’amore, dalla follia e dalla passione per la musica rock.

Una forza invisibile, dunque, pervade questa ex centrale elettrica ed attraversa le generazioni, offrendo loro ispirazione e coraggio, fatti ed eventi dai quali prendere spunto e fantasmi, come il leggendario Cosmo, ai quali, magari, chiedere compagnia o consiglio durante le notti insonni. Oggi, noi siamo, sempre più spesso, circondati dalla negatività e da una forma perversa di nichilismo virtuale che demolisce ogni nostro sogno e azzera ogni idea non sia perfettamente allineata con ciò che viene pubblicizzato e reclamizzato dai media. Media che amano creare, continuamente, i propri eroi e le proprie stelle; stelle che, però, celano, in realtà, sentimenti ed emozioni assolutamente umani, stelle fragili, stelle precarie, stelle instabili, stelle marginali che, a volte, vengono risucchiate in mortali spirali di auto-distruzione, contribuendo, di conseguenza, a creare quei miti da sfruttare, controllare, manipolare e sui quali monetizzare per sempre.

Una visita a questi studio offre, aldilà dell’indubbio e interessante aspetto tecnico, una visione più umana di ciò che c’è dietro un grande album o una celebrità. Le varie stanze, i mixer, i microfoni, il pianoforte, i video o le foto contribuiscono a riportare tutto sul piano analogico del lavoro, del sacrificio e dell’impegno, sul piano reale delle persone che si conoscono, si confrontano, lavorano assieme e discutono, arrivando a produrre qualcosa che, aldilà dell’ovvio aspetto economico, può essere lasciato agli altri, a quelli che verranno dopo, a noi che, oggi, nel 2025, ascoltiamo ancora “Achtung Baby” degli U2 o “No Need To Argue” dei Cranberries, “Hounds of Love” di Kate Bush o “Voodoo Lounge” dei Rolling Stones.

Melodie più o meno distorte, melodie più o meno incalzanti, a volte più minacciose, altre volte più sensuali, che, a partire dal 1978, hanno congiunto sensibilità, esperienze, idee e personaggi diversi, dando vita, proprio in questi studio, ad opere concrete di ingegno umano. Opere di speranza per un mondo che è sempre più insensibile, alieno e distaccato; un mondo che, come avevano, in fondo, profetizzato gli U2 di “Achtung Baby”, passa, con la medesima facilità e con la stessa superficialità, dalle immagini di morte di una guerra sconvolgente, come quella che ha annichilito Gaza, ad uno stupido e banale reality-show.

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About The Author

Michele Sanseverino, poeta, scrittore ed ingegnere elettronico. Ha pubblicato la raccolta di favole del tempo andato "Ummagumma" e diverse raccolte di poesie, tra le quali le raccolte virtuali, condivise e liberamente accessibili "Per Dopo la Tempesta" e "Frammenti di Tempesta". Ideatore della webzine di approfondimento musicale "Paranoid Park" (www.paranoidpark.it) e collaboratore della webzine musicale "IndieForBunnies" (www.indieforbunnies.com).

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