Un doppio album di trame eclettiche, versatili, poliedriche, incalzanti e sperimentali; è così, con questo viaggio nelle molteplici e variegate diversità sonore, nelle dissonanze più eterogenee, sfuggenti e tentacolari, che i Motorpsycho iniettano nuove stupefacenti ed indispensabili energie nel cuore raggrinzito, trafitto e sfregiato di questa nostra vecchia, cara Europa. Un continente che, sempre più, è in balia di tensioni reazionarie, ostili, opprimenti e liberticide.
Da ciò nasce l’esigenza, da parte della band norvegese, di rispondere, con forza e determinazione, con il suo rock martellante e magmatico, al buio della ragione, in un ammaliante e rivelatorio, visionario e crudo, intreccio di presente e di passato, che se, da un lato, ci rammenta quello che siamo, la nostra storia, i nostri miti e i nostri eroi, dall’altro, ci esorta a fare in modo che il nostro futuro sia libero da qualsiasi ingiustizia, da qualsiasi menzogna, da qualsiasi crudeltà e da qualsiasi despota o tiranno, che, da questo o da quell’altro lato dell’oceano, intenda zittirci, dividerci, ricattarci e spingerci ad accettare un mondo basato solamente sull’interesse, sull’individualismo, sull’arroganza, sul terrore e su una pericolosa insofferenza verso qualsiasi forma di discussione, di dubbio, di critica o di analisi, realistica e imparziale, dei fatti e degli eventi.
Anche nella veste di duo, intanto, i Motorpsycho, lasciando le porte del proprio progetto musicale aperte a svariate, interessanti e solide forme di collaborazione, sono in grado di creare luminose e stravaganti odissee prog e psych-rock, passando dalle leggendarie atmosfere krautrock tipiche degli anni Settanta ad un pop assolutamente attuale, fluido, cangiante, magnetico ed accattivante, mentre i loop ritmici, le divagazioni dei synth, gli assoli di chitarra e le prospere e rigogliose parti strumentali, permettono loro di intrecciare, in maniera naturale, trame sonore fantastiche, occulte ed oniriche con momenti che, invece, sono più realistici, più politicamente impegnati e più pragmatici.
Distorsioni e melodie, richiami folkeggianti ed esplosioni hard-rock, procedono, dunque, di pari passo, in un alternarsi di varie stratificazioni sonore, che consentono a ciascun ascoltatore, in base al proprio umore, in base alle proprie esigenze e alle proprie sensibilità, di scegliere, dinamicamente, senza interferenze esterne, dove direzionare il proprio vascello emotivo e, magari, verso quale lido sonoro approdare, nella consapevolezza che ogni viaggio sarà diverso, ogni viaggio sarà significativo, ogni viaggio ci renderà migliori.
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