Un garage-punk viscerale, irruento e frenetico, che si abbatte, come un martello iper-sonico, su tutto quello che incontra sul proprio cammino e che, a partire dalla natia Perth, in Australia, con il suo tappeto magico di moderni sintetizzatori e di leggendarie ed eroiche ritmiche spiritate, parte per un viaggio attorno al mondo, rivolgendosi, soprattutto, a quelli che, rinchiusi nei loro covi, nei loro spazi underground, nelle loro dimensioni alternative e parallele, nelle loro esistenze conflittuali, ne immaginano uno totalmente diverso, uno più umano, uno più pacifico, uno più giusto, uno più solidale, 
uno più libero, dove ciascuna persona può, davvero, vestirsi, pensare, esprimersi, comportarsi, vivere ed amare come preferisce.
Un mondo così non c’è mai stato, un mondo così lo hanno sempre ostacolato con ostilità e violenza, un mondo così ha assassinato ed ammazzato parecchi martiri, visionari, utopisti e sognatori, un mondo così farebbe incazzare così tanti bulli, prepotenti, arroganti e truculenti signori del Male, che, molto probabilmente, bisognerebbe ricoverarli, assisterli e curarli. E quale migliore cura delle sonorità rumorose, distorte, irregolari, intense e travolgenti di questo disco?
Un disco che riapre le porte mitiche e straordinarie del punk-rock irrefrenabile, pressante e vorticoso dei Black Flag e dei Minor Threat, un ardente, impegnato, veritiero e passionale hardcore-punk che la band australiana attualizza, aggiorna, adegua e riporta sulle strade decadenti e trascurate delle nostre periferie urbane e delle nostre vite silenziose e solitarie, ricordandoci che senza pace, senza uguaglianza sociale, senza pari diritti, senza giustizia, senza rispetto delle diversità, noi non potremo mai pensare di avere un futuro prospero e saremo, per forza di cose, costretti a fare buon viso a quei pazzi che, con le loro menzogne, con le loro bombe, con le loro anime nere, con le loro guerre feroci, stanno, letteralmente, distruggendo il pianeta.
Comments are closed.