Un album diretto e, a detta dello stesso Dente, concepito di getto, velocemente, con l’urgenza pressante e l’impellente bisogno di comunicare agli altri, attraverso la sua musica, tutto quello che, oggi, è avvolto da un alone di trepidante, inquieta, palpitante e romantica nostalgia, ma che, un tempo, è stato amore, incontro, relazione, quotidianità, viaggio, rapporto, scambio, confronto e, soprattutto, l’eccezionale normalità nella quale si sciolgono tutte le nostre paure e tutte le nostre insicurezze.
Ed adesso cosa rimane?
Restano queste dieci calorose canzoni, canzoni nelle quali Dente, il cantautore, e Giuseppe Peveri, una persona comune, esprimono, con onestà ed autenticità, tutta l’amarezza nei confronti di qualcosa che, probabilmente, avremmo anche potuto affrontare e vivere in maniera diversa.
Ma alla perdita, alle benzodiazepine, alle improbabili vie di fuga, alle inutili bugie e a tutte le nostre catastrofiche sciocchezze, quest’album risponde con la ricerca, con la voglia di nuove scoperte e di nuove esperienze, con la capacità di trasformare i rimorsi, le idiozie e tutte le promesse e le occasioni mancate, nonché tutte le nostre preoccupanti tempeste d’ego, in un’altra straordinaria giornata da vivere, in un’altra storia da raccontare, in un’altra strada da percorrere.
Un disco sospeso, quindi, tra la concretezza del proprio passato e i sogni del futuro; un disco che ti tiene per mano; un disco che, accompagnato dalle linee melodiche degli archi, delle tastiere e delle chitarre, crea un’ambientazione sonora morbida, cordiale ed avvolgente, senza mai essere né collerico, né superficiale, in grado di vivere l’attualità della nostra epoca di divisioni e contraddizioni, ma anche di guardare, con piacevole amorevolezza, alla musica leggera italiana degli anni Settanta, alle vecchie foto, alle istantanee di compleanni trascorsi e di estati remote, di momenti di pace, ma anche di dolore, a tutto quello che ora non c’è più e a quella tenerezza che, invece, resta, per nostra fortuna, sempre accanto a noi e che ci aiuta ad affrontare le rughe del tempo, le serate solitarie, le notti insonni, gli errori, gli sbagli e le colpe, che, magicamente, diventano nuove situazioni, nuove possibilità, nuovi momenti, nuove bellezze, nuove trame, esistenziali e musicali, da tessere e custodire.
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